Come avrai notato, nelle mie ricette, ogni tanto, impiego piccole quantità di formaggio. Nella Macrobiotica il formaggio è considerato un alimento yang, molto concentrato, ricco di proteine animali, sale e grassi e destinato a formare depositi all'interno del corpo.
Ancora una volta ribadisco che la cosa importante è l'equilibrio, e quindi la quantità di tale o tal altro alimento che assumiamo.
Una piccola quantità di formaggio (come un cucchiaio di Parmigiano nella zuppa, oppure qualche dadino di mozzarella sulla pizza o nell'insalata), a patto che non ci siano gravi intolleranze, non avrà nessuna spiacevole conseguenza.
Bisogna invece prestare attenzione a quella che è diventata un'abitudine per molte persone: mettere in tavola il formaggio come secondo piatto, o peggio a chiusura del pasto.
Il formaggio in genere è un alimento che, pur contenendo buone fonti di calcio e minerali importanti, è molto acidificante, quindi assolutamente da assumere con parsimonia.
Ma entreremo nel dettaglio in un articolo specifico.
E ora la ricetta...
Per 4 persone
160 g di quinoa
100 g di sedano
1 mela Fuji
100 g di groviera
12 noci
4 cucchiai di olio extravergine d'oliva
4 cucchiaini di acidulato di Umeboshi (o sale fino integrale)
poco pepe
Raccogli la quinoa in una ciotola e lavala più volte per togliere la saponina amara.
Metti la quinoa in una pentola dal fondo pesante, meglio su uno spargifiamma, versa il triplo del suo peso di acqua (480 ml), poco sale, e porta a cottura (circa 15-20 minuti).
Lava e taglia a dadini la mela, il sedano a fettine sottili, il formaggio a cubetti, e trita grossolanamente i gherigli di noce.
Componi le insalate nei piatti e condisci con l'olio, l'acidulato (o il sale) e poco pepe.
Puoi completare il pasto con una zuppa fumante.
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